È costellata di tentativi, tecniche pseudo-scientifiche e azzardi chirurgici: è la travagliata storia della liposuzione.
Il desiderio di eliminare chirurgicamente i depositi adiposi cerca l’attuazione dopo il primo ventennio del ‘900, ad opera di un chirurgo, il dottor Dujarrier, di Parigi. Era il 1923 quando tentò, per mezzo di lunghe courette, di asportare il grasso in eccesso dalle caviglie e dalle ginocchia di una ballerina de Le Folies, ossessionata dalle sue gambe troppo grosse. Ma il progetto, al limite tra il tentativo alchemico e l’azzardo, naufragò nell’onta di un risultato dannoso.
Fu solo intorno agli anni ’70 che si ricominciò a considerare la possibilità di “succhiare via” il grasso con tecniche chirurgiche. L’innovatore fu il dott. Giorgio Fischer, un ginecologo italiano, che intuì la possibilità di aspirare l’adipe senza incidere il tessuto ed aprirlo completamente (tecnica, questa, chiamata “a cielo aperto”). Utilizzò per questo scopo una cannula ginecologica, dando così la concretezza di una qualche validità scientifica a quella che prima sembrava solo un’ipotesi di macabra fantascienza.
Da allora, comincia a delinearsi la tecnica della liposuzione vera e propria, con i medici francesi Illouz e Fournier, che apportano molti miglioramenti alla procedura iniziale. In breve furono introdotti gli aspiratori meccanici collegati alle cannule e, oltre alla strumentazione, anche la pratica stessa vedeva continui perfezionamenti, spogliandosi via via del pesante alone di pratica cruenta e pericolosa.
I numerosi insuccessi provocati per lo più dalle eccessive masse asportate, non frenarono la ricerca e la sperimentazione di questa tecnica, che dimostrava progressivamente la validità del principio e le potenzialità d’utilizzo.
Anche la chirurgia estetica stessa, nello stesso periodo intraprende il processo di affrancamento dalla chirurgia generale e si afferma quale branca autonoma della medicina, avvallata da ricerche scientifiche e continui affinamenti e specializzazioni di ciascuna metodica.
In particolare la liposuzione vede ai giorni nostri l’influenza di una tendenza generalizzata nel mondo chirurgico, quella della rapidità d’esecuzione consentita da percorsi chirurgici sempre più sicuri, meno traumatici e dagli esiti più gradevoli.
Soprattutto oggi anche l’informazione è più onesta nel proporre la liposuzione non come metodo di dimagrimento, ma di rimodellamento del profilo del corpo. Non si sente –quasi- più parlare di quantità di grasso eliminato e peso perso con la liposuzione, ma si punta l’accento sull’armonia delle curve, la qualità delle forme raggiunte, la plasticità della zona d’intervento. Infatti, non è detto che dopo la liposuzione il paziente veda grossi cambiamenti sull’ago della bilancia: addirittura potrebbe essere stazionario a causa dei liquidi infiltrati e dell’edema ancora da riassorbire. I risultati si fanno manifesti con il tempo, in un paio di settimane il gonfiore viene riassorbito e si delineano le nuove forme. Ma il processo di normalizzazione dura più a lungo e miglioramenti si possono notare anche nei mesi successivi, con la retrazione della cute che rende la parte più snella e tonica.
Nei migliori centri di chirurgia estetica oggi la liposuzione è considerata un intervento sicuro ed efficace, tanto da rappresentare quasi una routine. Grazie alla strumentazione all’avanguardia, alla tecnica comprovata e al tipo di anestesia loco-regionale o locale, la liposuzione avviene nel minimo disagio chirurgico e con il minimo stress da parte del paziente, che non verrà ospedalizzato, tornando a casa la sera stessa dell’intervento.